Il colon irritabile, o sindrome dell’intestino irritabile (IBS), è una condizione gastrointestinale cronica che può causare sintomi come dolore addominale, gonfiore, diarrea e stipsi. Sebbene le cause esatte dell’IBS non siano del tutto comprese, è ampiamente riconosciuto che l’alimentazione svolga un ruolo fondamentale nella gestione dei sintomi e nel miglioramento della qualità di vita per coloro che ne soffrono.
Identificare gli alimenti trigger
Uno dei primi passi nel trattamento dell’IBS è l’identificazione dei trigger alimentari, ovvero quei cibi che possono scatenare o aggravare i sintomi. Questi trigger possono variare da persona a persona. Comunemente includono: cibi ad alto contenuto di grassi, latticini, cibi ad alto contenuto di fibre come i prodotti integrali o i legumi, alimenti piccanti, bevande gassate e caffè. Scopri di più qui.
Attraverso un’approfondita anamnesi alimentare e dei sintomi, il dietista può individuare eventuali correlazioni tra determinati alimenti (o comportamenti) e la gravità dei sintomi del paziente.
Anche tenere un diario alimentare può essere utile per individuare i cibi che possono causare disagio al fine di ridurli o eliminarli dalla dieta quotidiana.
La dieta a basso contenuto di FODMAP
Una strategia dietetica efficace per molte persone che soffrono di colon irritabile è la dieta a basso contenuto di FODMAP (Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides, and Polyols).
I FODMAP sono carboidrati fermentabili che possono causare sintomi gastrointestinali nei soggetti sensibili. Questa dieta prevede l’eliminazione temporanea degli alimenti ad alto contenuto di FODMAP (alcuni tipi di frutta e verdura, latticini, frutta secca, legumi, aglio, cipolla) seguita da una fase di reintroduzione controllata per identificare i cibi che possono essere tollerati senza causare sintomi.
Puoi approfondire come funziona in questo articolo dedicato: dieta low-FODMAP.
Promuovere una buona salute digestiva
Oltre a sviluppare un piano alimentare personalizzato che miri a ridurre i sintomi dell’IBS, il dietista potrà educare il paziente sull’importanza di una corretta igiene intestinale e di promuovere comportamenti alimentari sani che favoriscano il benessere gastrointestinale.
Per esempio: l’attenzione a mantenere un’idratazione adeguata, una ripartizione corretta dei pasti durante la giornata e una scelta ottimale dei metodi di cottura.
Il ruolo dello stress sulla salute dell’intestino
L’intestino viene spesso definito “il secondo cervello” a causa della sua stretta relazione bidirezionale con il cervello stesso. La salute dell’intestino può influire sul nostro stato emotivo e mentale e viceversa. Per questo lo stress prolungato o stati di ansia, agitazione o depressione possono provocare sintomi a livello intestinale. Risulta quindi fondamentale integrare l’eventuale dieta con pratiche che aiutino la gestione dello stress, come attività fisica, meditazione, corretta igiene del sonno o con la psicoterapia. Cerca professionisti che dimostrino capacità di ascolto ed empatia, comprensione e rispetto per la tua storia e le tue esigenze.
Se sei alla ricerca di una consulenza personalizzata per i tuoi problemi di salute puoi contattarmi o fissare un appuntamento tramite la mia agenda elettronica.
Per approfondire
Colon irritabile e gonfiore addominale: il ruolo della dieta e non solo.
Dieta low-FODMAP: terapia per il trattamento del colon irritabile.
Evidence: Linee guida per la gestione della sindrome dell’intestino irritabile negli adulti.
Standard of practice: Sindrome dell’intestino irritabile e ruolo della dieta a basso contenuto di FODMAP.