La dieta chetogenica è la dieta più discussa del momento, anzi lo è da anni.
Oggi viene impiegata come dieta per dimagrire in modo rapido in casi di forte sovrappeso ma è nata, nel 1920, come terapia per l’epilessia farmacoresistente.
La dieta chetogenica è un particolare regime dietetico ad alto contenuto di grassi e molto povero di carboidrati che ha lo scopo di mimare lo stato di digiuno apportando però i nutrienti necessari per il corretto funzionamento dell’intero organismo. Fin qui tutto bene, approfondiamo però meglio il suo funzionamento e quali sono i potenziali vantaggi e svantaggi di questo tipo di dieta.
Come funziona la dieta chetogenica
In condizioni normali, il glucosio rappresenta la principale fonte energetica dell’organismo.
In caso di digiuno o forte carenza di carboidrati (inferiori a 50 grammi al giorno) il corpo entra in uno stato di chetosi.
Il fegato utilizza i grassi, alimentari o di deposito, per produrre corpi chetonici. Li rilascia poi in circolo, dove verranno captati dal cervello e dagli altri organi come fonte energetica alternativa al glucosio.
I corpi chetonici sono tre: l’acetone, che è volatile e viene eliminato attraverso il respiro, l’acido acetoacetico e l’acido β-idrossibutirrico.
Il successo della dieta chetogenica dipende dalla capacità di mantenersi in questo stato di chetosi. Non sarà quindi possibile “sgarrare” durante la dieta, pena l’azzeramento di questo processo.
Sarà quindi necessario un monitoraggio molto attento dell’apporto di carboidrati e, in alcuni casi, della misurazione dei livelli dei corpi chetonici tramite le urine, il sangue o il respiro.
Quali alimenti prevede
La dieta chetogenica è caratterizzata da un elevato apporto di grassi (circa il 70-80% delle calorie giornaliere), un moderato apporto di proteine (circa il 20-25%) e un bassissimo apporto di carboidrati.
Gli alimenti cardine di questo tipo di dieta saranno quindi quelli più ricchi di grassi, come il pesce grasso, i formaggi, i prodotti carnei, l’olio di oliva o di semi, l’olio di cocco, l’avocado, le noci, i semi, ecc.
Saranno invece fortemente limitati e quasi completamente esclusi: la frutta, i legumi, i cereali ma anche le verdure, consentite in piccole porzioni.
Già qui inizia ad evidenziarsi il primo problema: andiamo in direzione completamente opposta rispetto a tutte le linee guida e i principi di sana alimentazione. Non c’è niente di più lontano della dieta chetogenica dalla dieta mediterranea, ancora oggi suggerita per la prevenzione di tutte le malattie cronico-degenerative.
Vantaggi e indicazioni
Viene proposta per il dimagrimento in caso di obesità grave o in attesa della chirurgia bariatrica per la sua capacità di indurre una perdita di peso rapida e significativa. Inoltre, la chetosi è in grado di “spegnere” i segnali di fame e di indurre uno stato di euforia. Per questo, paradossalmente, può essere più semplice seguire una dieta chetogenica rispetto una dieta bilanciata.
Come detto in precedenza, la dieta chetogenica nasce però per il trattamento delle epilessie resistenti all’azione dei farmaci, anche in età infantile. Queste sono situazione particolari in cui la dieta chetogenica risulta l’unica opzione terapeutica possibile per il controllo dei sintomi.
Alcune ricerche suggeriscono che questo trattamento possa offrire dei benefici anche per altre patologie correlate al funzionamento del cervello come l’emicrania, l’Alzheimer e il Parkinson.
Infine, sono in corso studi sull’utilizzo della dieta chetogenica per il trattamento del diabete di tipo 2 o per la prevenzione dello stesso in caso di alterazioni della glicemia. Non è al momento la scelta di prima linea per questo tipo di patologie.
Effetti collaterali e controindicazioni
La dieta chetogenica è una vera e propria terapia e al pari di tutte le altre può presentare diversi effetti avversi.
Effetti collaterali a breve termine
Molto comune nella prima fase di dieta è la comparsa di: nausea, vomito, mal di testa, insonnia, sonnolenza e irritabilità riconducibili ad una chetosi non ancora ben controllata.
Anche l’alito cattivo è un comune effetto avverso, causato dall’eliminazione di uno dei corpi chetonici, l’acetone, attraverso il respiro.
Possono poi insorgere problemi intestinali come stitichezza, causata dallo scarso volume dei pasti e dal ridotto apporto di fibre, o al contrario diarrea, causata dall’elevato contenuto di grassi della dieta.
Effetti collaterali a lungo termine
L’elevato apporto di alimenti di origine animale, unito allo scarsissimo apporto di vegetali, può portare ad un rialzo dei valori di colesterolo e acido urico. La conseguenza è un aumentato rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e renali.
Inoltre, sempre a causa del limitatissimo apporto di frutta e verdura possono insorgere carenze di diversi tipi di vitamine e minerali per cui è sempre indicata una supplementazione specifica.
Esistono quindi delle condizioni in cui la dieta è decisamente controindicata come la gravidanza, la presenza di patologie renali o cardiache, diversi disturbi psichiatrici e l’assunzione di alcuni tipi di farmaci.
Difficoltà oggettive
La dieta chetogenica è una dieta fortemente sbilanciata e difficile da seguire nel lungo periodo.
Il suo successo è strettamente dipendente dalla capacità di attenercisi alla lettera, basta un piccolo sgarro per uscire dalla condizione di chetosi e impedire ulteriori progressi.
Non possiamo trascurare l’impatto psicologico di questo tipo di dieta, che si allontana così tanto dalle nostre abitudini e tradizioni culinarie ponendo anche delle difficoltà oggettive nei contesti sociali in cui può essere complicato godersi una cena fuori con gli amici o un pranzo in famiglia.
Dati i potenziali effetti collaterali per la salute viene in ogni caso sconsigliato un uso prolungato di questo tipo di dieta (massimo 3-6 mesi per i casi di obesità grave).
La fase successiva, di ritorno ad un’alimentazione “normale”, deve essere attentamente monitorata e può risultare abbastanza critica. Non è raro, infatti, il recupero dei chili persi (anche tutti).
Da una parte ritornano i segnali di fame, soppressi durante la fase di chetosi, che si traducono in un forte desiderio di carboidrati e dolci con possibili perdite di controllo e abbuffate.
Dall’altro, durante la dieta ci siamo concentrati solo sul perdere tanti chili ma non abbiamo imparato nessuna base di corretta alimentazione. Il rischio è di tornare esattamente ai comportamenti alimentari che in precedenza ci avevano fatto aumentare di peso.
Conclusioni
La dieta chetogenica può sembrare, a prima vista, una scelta vantaggiosa per perdere velocemente molti chili. A lungo termine però, gli studi lo confermano, la dieta chetogenica non offre nessun reale vantaggio nella perdita di peso rispetto a una dieta equilibrata che preveda anche i carboidrati nella giusta misura. Ha, in aggiunta, un costo economico maggiore in quanto solitamente viene consigliato l’utilizzo di integratori e pasti sostitutivi.
Per le considerazioni fatte in precedenza avrai capito 2 cose:
- Che è assolutamente sconsigliato il fai da te.
Se hai scelto di intraprenderla, rivolgiti a un dietologo (medico con specializzazione in scienza dell’alimentazione). La dieta chetogenica è una vera e propria terapia, va quindi prescritta e monitorata con attenzione. Altre figure del campo della nutrizione come il biologo nutrizionista o il dietista non dovrebbero, in autonomia, seguirti in questo percorso ma solo affiancare la figura del medico.
- Che non è l’unica opzione per perdere peso e non è nemmeno un’opzione adatta a tutti.
Se vuoi approfondire meglio i meccanismi del bilancio energetico che ci portano a prendere o perdere peso puoi approfondirli in questo articolo: Perché ingrasso? Cause e rimedi. Oppure scopri quali sono i requisisti fondamentali di una corretta dieta dimagrante: Quale dieta per dimagrire?
Se vuoi una consulenza personalizzata per dimagrire in modo più semplice e duraturo scopri come lavoro e come funzionano la prima visita in ambulatorio o online.
Fonti che puoi consultare
ADI: Position paper: La dieta chetogenica (2014).
Very low-calorie ketogenic diet (VLCKD): indicazioni ed efficacia nel trattamento dell’obesità. (2020).
European Guidelines for Obesity Management in Adults with a Very Low-Calorie Ketogenic Diet: A Systematic Review and Meta-Analysis (2021).
Associazione Medici Endocrinologi: La dieta chetogenica nell’obesità: Linee guida Europee EASO (2022).