Esistono ormai centinaia di app contacalorie e diari alimentari digitali.
Basta scaricarne una sullo smartphone, inserire ciò che si mangia durante la giornata e, in pochi secondi, si ottiene un conteggio preciso (o almeno, apparentemente preciso) di calorie, macronutrienti e talvolta anche di vitamine e minerali.
In molti si chiedono (e anche molti pazienti mi chiedono): qual è la migliore, la più affidabile o la più precisa?
A prima vista potrebbero infatti sembrare strumenti utili, semplici e pratici, in grado di “educare” a una maggiore consapevolezza alimentare.
Tuttavia, dietro questa apparente comodità si nascondono molti limiti e potenziali rischi che è importante conoscere.
Vediamo insieme quali sono.
I dati non sono sempre affidabili
Uno dei primi problemi delle app conta calorie riguarda la scarsa attendibilità delle informazioni nutrizionali.
La maggior parte delle applicazioni utilizza database compilati dagli utenti stessi o importati da fonti generiche, dove gli errori sono frequenti. Lo stesso alimento può avere valori molto diversi a seconda della marca, della ricetta, della cottura o della quantità effettivamente consumata.
Questo significa che, anche se si inseriscono con precisione i cibi consumati, il risultato finale (il totale calorico o dei nutrienti) non è sempre realmente accurato.
Si rischia così di basare le proprie scelte alimentari su numeri sbagliati, perdendo di vista l’obiettivo principale: imparare a mangiare in modo equilibrato.
Dal controllo alla rigidità
Un altro rischio, forse il più importante, è la tendenza a sviluppare un rapporto rigido e ossessivo con il cibo.
Quando si inizia a contare tutto, dal grammo d’olio alle verdure, si perdono la spontaneità e il piacere dell’alimentazione. Ogni pasto diventa una somma di numeri, un calcolo da chiudere “in pareggio”, e non più un momento di nutrimento e convivialità.
Questo atteggiamento può portare nel tempo a un’eccessiva preoccupazione per le calorie, fino a favorire comportamenti alimentari disfunzionali, come la restrizione calorica eccessiva, il senso di colpa dopo aver “sgarrato”, l’evitamento completo di alcuni cibi considerati “troppo calorici” o la compensazione con attività fisica forzata.
In alcuni casi, queste abitudini possono contribuire a innescare veri e propri disturbi del comportamento alimentare.
Quando “mangiare meno” non significa “mangiare meglio”
Molte app spingono gli utenti a ridurre le calorie per raggiungere un obiettivo di peso prefissato, senza tenere conto di parametri fondamentali come lo stile di vita, la composizione corporea o eventuali condizioni cliniche.
Questo approccio porta facilmente a mangiare troppo poco, con il rischio di carenze nutrizionali, perdita di massa muscolare, calo di energia e difficoltà di concentrazione.
Inoltre, concentrarsi solo sul numero di calorie porta a trascurare la qualità dei cibi e l’equilibrio tra i macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi).
Per esempio: un bicchiere di vino e una banana possono avere le stesse calorie ma un impatto completamente diverso sulla salute.
O ancora: mangiare tutto il giorno solo petto di pollo e insalata ci farà sicuramente rientrare nelle calorie prefissate ma rendendo la dieta completamente sbilanciata, trascurando le quote necessarie di carboidrati e grassi.
Mangiare bene non significa contare, ma scegliere consapevolmente gli alimenti più adatti alle proprie esigenze.
Il cibo non è solo “carburante”
L’alimentazione non è fatta solo di numeri, ma anche di piacere, emozioni e relazioni.
Mangiare è un gesto quotidiano che coinvolge corpo e mente, cultura e affetti.
Quando diventa un esercizio di precisione, perde la sua dimensione umana e sociale.
Imparare a mangiare bene non significa controllare ogni dettaglio, ma sviluppare un rapporto sereno e flessibile con il cibo, che permetta di ascoltare il proprio corpo, rispettare la fame e la sazietà e godersi i pasti senza sensi di colpa.
Il valore della consulenza professionale
Per imparare davvero a gestire la propria alimentazione, serve un percorso personalizzato, costruito sulle tue necessità e sul tuo stile di vita.
Anche nell’era dell’intelligenza artificiale niente può sostituirsi alla competenza di un professionista che è in grado di offrire prima di tutto ascolto e supporto oltre che educazione alimentare, tre elementi fondamentali per ottenere risultati duraturi e migliorare il proprio rapporto con il cibo.
Un dietista è in grado di valutare il tuo stato nutrizionale, individuare le abitudini alimentari da migliorare e creare un piano alimentare equilibrato, sostenibile e piacevole anche.
Se preferisci un approccio telematico
Se comunque prediligi un approccio telematico perché lo trovi più comodo e in linea con le tue esigenze di orari e spostamenti puoi valutare la possibilità di effettuare una consulenza nutrizionale online.
Si tratta di una visita con un dietista/nutrizionista in tutto e per tutto identica a quella in ambulatorio ma che si svolge tramite videochiamata.
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